Storia di una gatta Meggie

Storia di una gatta Meggie

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Era un pomeriggio piovoso e invernale, quando bussano alla mia porta di casa e aprendo vedo un’amica con una cassetta di scarpe, con dentro due cuccioli di gatti ancora con il cordone ombelicale, che erano stati abbandonati con una busta in un bidone di spazzatura. Sentiti da lei grazie a dei lievi miagoli.

Purtroppo un gattino era già morto, pertanto ho iniziato a prestare le cure al vivente!
Subito mia madre ha acceso i suoi istinti materni : ha preparato delle borse di acqua calda, ha sistemato una cuccetta con lana e borse, ha posizionato il gattino per farlo riscaldare e dargli/le la sensazione di essere accucciato sotto la sua mamma. Lo faceva riscaldare un poco e poi cercava di nutrirlo con gocce di latte tramite una siringa senza ago!Non immaginate la sua e la mia preoccupazione , avevamo la paura di perderla da un momento all’altro. E’ riuscita a superare la notte, naturalmente facendo la veglia, riscaldandola, nutrendola, cambiando ogni due ora la borsa con acqua calda!

Appena giunto un orario decente, sono andata in farmacia, ho preso il classico biberon per i gattini, il latte dei bambini e le gocce di vitamine, tutti prodotti adatti a un normale neonato!
Cosi’ giorno dopo giorno il cucciolo ha iniziato a bere il latte sempre piu’ spesso con il biberon, mia madre lo nutriva ogni ora, tutti sempre vicini.

C’erano i presupposti che sarebbe vissuto, in quanto già al terzo giorno un gattino cosi’ muore!
Alla terza settimana abbiamo iniziato ad aggiungere al latte, altre cose liquide, come polenta, formaggino , sempre con le vitamine! Naturalmente la pancetta cresceva , ma lei(dopo abbiamo scoperto che era femmina), cresceva molto piu’ lentamente confronto i gattini che sono con la propria mamma!

Ma ce l’abbiamo fatta: quando ha iniziato a muoversi piu’ veloce e a camminare, abbiamo urlato dalla gioia: avevamo compiuto un miracolo!
Come potete vedere dalla foto ora è una splendida gatta, ma è stata dura, perchè quando è cresciuta, non accettava la vicinanza degli altri suoi simili, era sempre vicino a mia madre, sempre in casa come una bambina, sotto le sue gonne!
Per riuscire ad accoppiarsi ci ha impiegato quasi due anni, era una “strega”.Non si faceva neanche avvicinare da quasi nessuno della famiglia , solo da me , mio fratello e mia madre. Purtroppo non riesce a portare a termine la gravidanza oppure non vivono i cuccioli! Per questo successivamente ho deciso di sterilizzarla.Ora ha 8 anni e non ho mai avuto problemi di malattia.

Questo e’ un esempio per capire che l’amore, la costanza verso gli animali possono compiere dei miracoli!Anche è molto importante l’amore che le abbiamo dato e la convinzione che avrebbe potuto vivere.
Quando racconto questa storia, tutti si meravigliano, peccato che non riesco a trovare una foto di quando mia madre l’allattava!

LE SUE ABITUDINE
Nonostante non abbia avuto la presenza di una sua madre da cui imparare i vari gesti quotidiani: lavarsi, mangiare, giocare, Maggie ha fatto tutto da sola, in modo alquanto naturale, una gatta pulitissima , sempre a lavarsi zampe, orecchie , pelo, non si stanca mai!Da piccola giocava poco con le classiche palline e corde, preferiva nascondersi negli angoli e a sorpresa ci saltava sulle gambe!

Con gli altri era quasi aggressiva, i miei nipoti non si potevano avvicinare a mia madre o a lei che soffiava minacciando come un cane di guardia!
Inizialmente ha usato la lattiera, quando la sentiva sporca, rimaneva li’ vicino e miagolava, per farci capire, non ha mai sporcato in casa!

Poi una volta cresciuta ho iniziato ad abituarla insieme agli altri nel giardino, come vi ho detto prima è stata dura, ma ora è felice, talmente tanto che non dorme neanche piu’ in casa, anche perchè abbiamo due stanze adibite a dormitorio per gatti, con tende , coperte, acqua e croccantini.
Unica abitudine che le è rimasta è il cibo: non mangia in comunione di beni con gli altri  o entra in casa dove ha la sua postazione pranzo oppure deve mangiare a parte in una ciotola tutta sua!Eh si è un po’ altezzosa come gatta!

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